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Guido Silotto - Il Tirreno

Partendo dalla riflessione secondo cui la chitarra, protagonista nel pop e nel rock, è spesso in secondo piano nella classica e nel jazz, Paolo Sorge ha messo in piedi un quartetto di sole chitarre elettriche: accanto a lui, anche Giancarlo Mazzù, Fabrizio Licciardello ed Enrico Cassia. Arriva così un nuovo album per l'ensemble Tetraktis, nome che è anche un riferimento pitagorico. Un lavoro ostico solo sulla carta, giacchè l'ascolto, che però deve essere rispettoso ed attento, regala piacevoli emozioni. Accanto a composizioni originali (si intuisce la presenza di parti improvvisate), anche un pezzo rubato a Claude Debussy (la rilettura del terzo movimento tratto dal quartetto d’archi op.10), un brano di Fred Frith (“Goongerah”) e un altro di Elliot Sharp (“Bubblewrap”), anche a sancire il riferimento per dei possibili padri ispiratori. Facile immaginare la fatica dei quattro musicisti a doversi limitare al dialogo reciproco, salvo gli assoli, giustamente elencati nelle note di copertina. Disco che mantiene aperte nuove prospettive e nel contempo si fa apprezzare per la qualità del risultato.

Guido Siliotto 

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