ITALIAN SURF ACADEMY TOUR CINA, GIAPPONE E USA - seconda parte Chongquing
Il resoconto di Francesco Cusa dopo la tournée di un mese tra Cina, Giappone e Usa degli Italian Surf Academy: Marco Cappelli, chitarra; Luca Lo Bianco, basso; Francesco Cusa, batteria guest on visuals Andrea Pennisi.
Seconda parte: Chongqing (17 e 18 settembre)
Oggi l'esperienza del nostro concerto mattutino all'università di Chongqing è stata incredibile. Parliamo di ragazze e ragazzi in delirio. Dopo il concerto, un assalto stile Beatles, con tanto di urla e svenimenti delle ragazze (letteralmente). Cd polverizzati. Finiti. Ok. Analizziamo freddamente la cosa (vi giuro che non è facile). Penso a ciò abbiamo perso. Alla classica frase: "l'educazione comincia dalle scuole". Qui, fra le divise militari del training universitario dei quindici giorni, si respiravano: Bellezza, Curiosità, Gioia. Non si faccia l'errore di liquidare la pratica pensando al paese ingenuo e pieno di entusiasmo. Questo è vero solo in parte. I ragazzi sono informatissimi. Qui si fa cultura. Qui c'è fame di cultura. Il direttore è una persona splendida. Tutti vogliono capire. Dopo i concerti le domande. Parliamo di interi dipartimenti dedicati alle arti. Questo entusiasmo non è ingenuo, semmai poetico. Questo fermento non è proprio dei paesi emergenti. E' semmai la naturale condizione legata all'esperienza del quotidiano, della condivisione, della partecipazione (ciò che abbiamo perso). Spero che l'orgoglio che li caratterizza possa salvare loro - e dunque il Mondo - dalla globalizzazione. Auspico che queste generazioni non facciamo il nostro medesimo errore. Essi necessitano dei fondamentali "tools", certamente, ma questi devono poi essere funzionali ad un processo di sviluppo culturale che parta dalle loro medesime radici. Viceversa nasceranno altre colonie ed il cinismo farà la sua comparsa, deturpando la naturale bellezza di questi volti.
Il Rito: alla fine del nostro concerto all'università siamo stati invitati a pranzo dal direttore e dai responsabili del dipartimento. Qui in Cina le decisioni importanti vengono prese a pranzo o a cena. In questi giorni siamo stati accompagnati in banchetti da sogno. La ricchezza, immensa, della cucina cinese, non rappresenta alcunché di commensurabile rispetto ai nostri standards del gusto (ovviamente, quando in Italia si va a mangiare "cinese" non stiamo andando affatto a mangiare cinese). Nella regione del Chongqing, ad es., i cibi sono speziati fino all'inverosimile, ma al contempo delicatissimi. Per non dire del trionfo delle decorazioni, del preziosismo dei rituali che introducono poi alla degustazione. Solo dopo un po' si parla di "affari", e di ascolta quanto ognuno ha da dire. Le impressioni. Le possibilità di instaurare relazioni e scambi. Affascinante il momento del commiato. Esso arriva secco, come una lama. A tagliare ogni inutile ridondanza dopo tutta l'affabulazione precedente. Tutto ciò riimanda alla repentinità del termine dell'amplesso: dopo immani corteggiamenti, la donna cede e si "consuma" l'atto, nel culmine della "petite morte" di bataillana memoria.
Potete anche vedere il video sul profilo youtube di Francesco Cusa